Barbecue, il must have dell’estate. Storia e origini di un rito ancestrale
Il barbecue è un vero e proprio must have della stagione estiva: sarà l’aria, sarà che si si può godere di un maggior numero di ore di luce, ma la voglia di trattenersi all’aperto il più possibile e di organizzare grigliate con gli amici, nei mesi estivi è irrefrenabile. Le origini del Barbecue risalgono ai tempi della conquista dell’America da parte di Cristoforo Colombo, che scoprì, in particolare nei Caraibi, che le tribù locali erano solite cuocere la carne su stuoie sospese sopra uno strato di braci di legna. Proprio negli Stati Uniti, intorno alla vendita di grilli elettrici e a carbone e di arnesi quali forchettoni, pinze e spiedini, ruota un giro d’affari pari a 4 milioni di dollari. Le popolazioni caraibiche usavano chiamare questa tecnica di cottura baa-bu-kan.
Con l’avvento delle migrazioni, questa tecnica di cottura iniziò a prendere piede anche nella parte nord del continente presso gli indiani d’America, questa volta con il nome di barbacoa. Furono però gli Spagnoli, al rientro in Europa, a battezzare questa “nuova” metodologia di cottura con il nome che conosciamo tutti: Barbecue.
La storia ebbe poi il suo compimento grazie ai migranti Francesi e Tedeschi del Sud Carolina. Questi infatti crearono una salsa a base di mostarda, molto apprezzata nelle terre di nascita nel Vecchio Continente.
Il richiamo ad un gesto ancestrale
Il richiamo del barbecue alla semplicità di un gesto ancestrale, quello dei primi uomini, che dopo aver scoperto il fuoco, ne fecero uno strumento per la sopravvivenza, è esplicito. Nell’Iliade i pasti dei guerrieri consistono di carni arrostite. Questa dimensione arcaica si ripropone nel rito del barbecue, un rito carnivoro, quale momento conclusivo di una battuta di caccia. La stagione estiva è una condizione originaria del rito, lo spazio della grigliata è lo spazio esterno, la campagna, la foresta o il giardino. Oltre a tutto ciò il rito implica la convivialità, la condivisione sia nella preparazione che nel consumo del cibo. Questa dimensione collettiva ha da sempre accompagnato il rito sociale del pasto: procacciare cibo e consumarlo in collettività. Oggi la voglia di stare in compagnia, soprattutto nel weekend, sembra essere la prima motivazione del barbecue.
Un rito maschile
Se nell’immaginario collettivo è la donna la protagonista della cucina, la regina del focolaio domestico, l’uomo è il protagonista indiscusso del barbecue. Questa inversione dei ruoli è il segno distintivo della grigliata: l’uomo caccia, la donna addomestica il cibo, l’uomo è rilegato nello spazio esterno, la donna in quello interno alla casa, e riporta il gesto culturale della cucina ad una “natura” che non conosceva l’arte della cucina ma che si accontentava di cuocere il cibo.