Le origini dell’aperitivo e la sua funzione sociale: barman e finger food dall’antica Grecia ad oggi
L’aperitivo nell’antica Grecia
La bella stagione si avvicina e queste giornate calde e soleggiate sono ideali per un bell’aperitivo con amici e colleghi. Ma quali sono le origini dell’aperitivo? E quali sono gli aperitivi più famosi in Italia? L’aperitivo è un momento di convivialità e svago molto in voga negli ultimi anni. Le sue origini, però, affondano nell’antica Grecia: nel IV secolo a.C. il medico Ippocrate, prescriveva ai pazienti inappetenti il vinum hippocraticum, l’antenato dello Spritz, vino bianco e dolce, a base di fiori di dittamo, assenzio e ruta. Il suo nome però è di origine latina aperitivus, cioè “che apre” lo stomaco e il discorso; una bevanda in grado di stuzzicare l’appetito e favorire l’aggregazione sociale.
Dall’antica Roma al Medioevo
Nella stessa Roma veniva consumato il mulsum a base di vino e miele e nel banchetto del gustatio, l’antenato del nostro antipasto, insieme al vino mielato venivano serviti degli antipasti appetitosi come ortaggi, accompagnati da salse agre e piccanti, uova e insalate di vegetali crudi, che aiutavano il sistema digestivo a ricevere altri cibi. Durante il Medioevo gli erboristi compresero che a stimolare il senso di fame era il sapore amaro, per questo ancora oggi le bevande da aperitivo sono contraddistinte da un retrogusto amarognolo.
Antonio Benedetto Carpano e l’invenzione il Vermut
L’aperitivo nella sua accezione più moderna iniziò a diffondersi a Torino, nell’VXIII secolo: il distillatore Antonio Benedetto Carpano ideò il Vermut, che nel giro di pochi anni ebbe un enorme successo. Il Vermut, infatti, sotto il regno di Vittorio Emanuele II, divenne la bevanda ufficiale di corte e veniva accompagnato da stuzzichini tipici della regione come la Bagna càuda.
L’Aperitivo in Italia tra 800 e 900
Nell’800 fu creato l’Amaro Ramazzotti da Ausonio Ramazzotti, farmacista bolognese trasferitosi a Milano. Il drink fu realizzato con la combinazione di 33 erbe aromatiche; a Novara nacque il Campari, creato da Giuseppe Campari da cui ha evidentemente preso il nome. Questa bevanda da aperitivo è detta anche bitter (che dal tedesco significa “amaro”) per via del suo gusto. In Piemonte, il secolo prima nacque il Martini Bianco. Lo Spritz, la bevanda per eccellenza degli aperitivi è di origine veneta e va fatto risalire al primo dopoguerra, stesso periodo in cui nel capoluogo toscano, nacque il Negroni. Dal Negroni, negli anni 70 ebbe origine il Negroni Sbagliato, quando il barman Mirko Stocchetto, prese per sbaglio una bottiglia di spumante anziché di gin e creò una versione più leggera del drink.
L’aperitivo dagli anni 90 ad oggi
Negli anni 90 Vinicio Valdo lanciò l’ accoppiata buffet e alcolici da cui poi nacque l’apericena, con vivande più variegate e abbondanti. Negli ultimi anni è diventato sempre più sofisticato, con portate e cocktail sempre più ricercati. Anche la figura del barman ha origini remote: nell’antica Grecia, il simposiarca, scelto fra i conviviali, si occupava della miscela e del dosaggio, mentre i corrispettivi dei nostri finger food come formaggi, olive e frutta secca, mitigavano le sbornie.