Materie Prime

Siamo alla frutta: caro prezzi tra inflazione e crisi climatica

La crisi energetica ha fatto schizzare i prezzi di tutti gli alimenti, ma gli aumenti relativi al reparto ortofrutticolo hanno cause più profonde. A differenza delle grandi materie prime che hanno quotazioni internazionali legate a dinamiche macroeconomiche, il settore ortofrutticolo è legato alle stagioni e all’andamento delle campagne di raccolta. Lo scorso anno i costi dei pezzi correnti necessari per la produzione di prodotti ortofrutticoli, come energia e carburante, hanno registrato un incremento pari al 22% su base annua. Ma un fattore significativo del caro prezzi di frutta e verdura è quello ambientale: la siccità costringe ad aumentare l’irrigazione e l’acqua ha un costo. Quest’anno ad incidere sui prezzi di frutta e verdura ci si sono messe le gelate di marzo e inizio aprile e le alluvioni di maggio. L’impatto sarà devastante per i frutti che si raccolgono in questo periodo dell’anno, quali albicocche, pesche e ciliegie, il cui prezzo aumenterà ancora rispetto agli anni passati.
La spesa della frutta è diminuita e ciò è dovuto alla crescita del prezzo medio d’acquisto. Rispetto al 2019, nei primi mesi del 2023 sono stati consumati 4kg in meno a testa. Gli italiani per far tornare i conti hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura del 9% rispetto allo scorso anno: secondo i numeri della Coldiretti hanno ridotto l’acquisto di pere del 17%, di arance e uva da tavola dell’11%; per gli ortaggi non va di certo meglio, l’acquisto degli asparagi è calato del 24% mentre quello del radicchio del 20%.

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Il danno per la salute

Oltre al danno diretto per l’agricoltore, a rimetterci è anche la salute: il consumo individuale raccomandato dall’OMS per una dieta sana non deve scendere sotto la soglia quotidiana minima di 400g di frutta e verdura. La media italiana ora è sotto i 200 grammi. A tutti sono note le proprietà vitaminizzanti, mineralizzanti e antiossidanti di frutta e verdura e privarsene è estremamente dannoso per il nostro organismo e per la nostra salute.

Cosa fare per combattere lo spreco di frutta e verdura?

Se vogliamo far tornare i conti, non privandoci dei superpoteri di frutta e verdura, bisogna risparmiare in modo consapevole:

-comprare solo ciò di cui si ha realmente bisogno. Che senso ha comprare 3 kg di frutta fresca se due quarti andranno buttati perché non riusciamo a consumarli?

-comprare prodotti di stagione

-preferire i prodotti sfusi così da non pagare il sovrapprezzo del packaging

-scegliere prodotti coltivati in Italia o meglio ancora nella propria regione quando è possibile. I prodotti provenienti dall’estero costano inevitabilmente di più

-comprare al mercato: su frutta e verdura si risparmia il 20% rispetto al supermercato e il 30% rispetto al negozio

-conservare correttamente la frutta facendo attenzione alla maturazione, lasciandola in luoghi freschi e asciutti, prestando attenzione agli sbalzi termici, evitiamo il bagagliaio per il trasporto e preferiamo frutti interi (cocco, melone e cocomero si consonando più a lungo se chiusi)

-preparare gelati, ghiaccioli e granite in estate è un ottimo modo per non sprecare la frutta

La consapevolezza a tavola comincia dalle scelte che si fanno durante la spesa.

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